Il benessere psichico
Il 10 ottobre di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale, indetta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Secondo le ultime notizie dell’OMS, i disturbi mentali sono destinati a superare per incidenza le malattie cardiovascolari, attualmente al primo posto, e in Italia ne soffrono 17 milioni di persone. Da studi di comunità nei Paesi europei, il 27% della popolazione adulta (18-65 anni) ha sperimentato almeno un episodio di disturbo mentale nell’ultimo anno. È tuttavia probabile che questi numeri sottostimino la portata del problema.
Secondo dati Istat del 2018 in Italia 800.000 giovani mostrano segnali di grave e globale insoddisfazione della propria vita familiare e affettiva. Nella fascia tra i 15 e i 29 anni il suicidio è la seconda causa di morte. Ma l’Italia è solo la 20ª in Europa per la spesa dedicata alla salute mentale.
Questi dati sono impressionanti, per quanto abbastanza sconosciuti all’opinione pubblica.
Viviamo in una società che non riconosce l’importanza della cura psicologica, per ideologia o per stigma (… solo i matti hanno bisogno dello psicologo!) Tuttavia l’Organizzazione Mondiale della Sanità indica la psicoterapia come intervento privilegiato e più efficace, prima degli psicofarmaci, per ogni tipo di disagio psicologico; e benché la ricerca in tutto il mondo dimostri che con la psicoterapia si ridurrebbero molto i consumi dei farmaci in genere – non solo degli psicofarmaci – con grande guadagno della salute e delle casse dello Stato.
Teniamo conto che i medici di base sono i più grandi prescrittori di antidepressivi ed ansiolitici – farmaci tra i più prescritti in Italia, e senza passare da consulto psicologico, quindi in definitiva senza curare. Ma in Italia, malgrado diversi tentativi, continua a non esserci una legge per una psicoterapia accessibile.