L’ipnosi nella psicoterapia
L’ipnosi è uno stato non abituale della coscienza, ma totalmente naturale.
Siamo abituati ad entrare in uno stato lievemente ipnotico quando ci perdiamo guardando un paesaggio, ci incantiamo dietro ad un pensiero, sogniamo ad occhi aperti, quando guidando sovrappensiero e dopo un po’ ci accorgiamo che non ci siamo accorti della strada percorsa, quando leggiamo un libro o fantastichiamo guardando un film, quando siamo in uno stato tra veglia e sonno.
Il nostro cervello è diviso in due emisferi: uno si occupa un po’ di più di guardare la realtà (per i destrimani l’emisfero sinistro), l’altro si occupa un po’ di più della fantasia. L’ipnosi usa semplici strumenti per spostare l’attenzione e l’attività dall’emisfero che si occupa della realtà a quello che si occupa della fantasia. Così facendo entriamo nel mondo dell’immaginazione, della creatività, del sogno, del benessere.
Autoipnosi
Nessuno è in grado di ipnotizzare un’altra persona, bensì può fornire semplici strumenti affinché, se il soggetto lo desidera, accada questo spostamento dell’attivazione cerebrale, ed entri in autoipnosi, mantenendo sempre completamente il controllo.
L’ipnosi nella psicoterapia psicoanalitica
Questi meccanismi saranno insegnati al paziente che li utilizzerà per entrare da solo in uno stato ipnotico che favorisca il benessere, rilassamento, la riduzione del dolore, oppure se si è in uno stato attivo la concentrazione, la creatività, la fantasia.
Nel corso di una psicoterapia psicoanalitica, se il paziente lo desidera, come psicologo utilizzo l’ipnosi per favorire il contatto con le fantasie più profonde, le memorie più sopite, l’inconscio, amplificando e velocizzando se possibile il processo psicoanalitico.
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